Una cantina nel cuore delle Langhe dalla cultura enologica internazionale
Riccardo Baltrocco, gestore del Tota Virginia, nutre una vera e propria passione per il vino, come dimostra l’ampia varietà proposta nella Carta dei Vini. Già leggendone le prime righe, infatti, ci si rende conto a colpo d’occhio dell’attaccamento al territorio, quasi come a simboleggiare la volontà di assaporare e perpetrare la cultura enologica langarola.
Non deve quindi sorprendere lo spazio dedicato alle Cantine, la prima ubicata all’interno della sala principale, la quale occupa un’intera parete, la seconda, la più grande al piano seminterrato con oltre 2000 etichette da tutto il mondo;
di recentissima costruzione, grazie ad un sistema di controllo della temperatura e dell’umidità, permettono di servire le bottiglie ad una temperatura perfetta per farne apprezzare pienamente le proprietà organolettiche, profumi e sentori.
Dal Barolo, che la fa da padrone, al Barbaresco e ad altre importanti etichette della zona, la selezione presente nella cantina valorizza al meglio i preziosi vini delle Langhe, ma rivolge uno sguardo anche ad altre grandi proposte nazionali ed internazionali provenienti per esempio, oltre che da Borgogna e Bordeaux, dalla Spagna, Austria, Germania etc.
Una cantina di vini pregiati
Prerogativa del Tota Virginia è quella di offrire vini, frutto dei vitigni autoctoni delle Langhe, dai grandi produttori ai più piccoli delle zone del Barolo e del Barbaresco.
Ovviamente, poi, non mancano proposte enologiche che toccano le estremità dell’Italia e spaziano dal Nord al Sud, così come sono presenti bottiglie provenienti dai paesi esteri come Francia – non fanno eccezione Borgogna, Loira e Alsazia, Austria, Germania, Spagna, Slovenia, Libano, Armenia, America e Cile.